Nella mostra “Serial Killer, dalla vittima al carnefice”, una sezione è stata dedicata ai killer all’epoca della Serenissima. Gli organizzatori si sono ispirati al libro “I serial killer della Serenissima – Assassini, sadici e stupratori della Repubblica di Venezia” di Davide Busato (Edizioni Helvetia).
Sono esposti nell’area dedicata una “manera” (una mannaia) risalente alla fine del ‘700, un coltello della fine del ‘600 e una boccetta di veleno dei primi dell’800.
La Serenissima fu teatro nei secoli di numerosi casi di omicidi, alcuni dei quali divenuti famosi per la spietatezza o pazzia, come si legge nel libro di Busato:
Veneranda Porta da Sacile, la prima killer seriale donna della Serenissima;
Daniel Lanza, il maestro di Francese che cercava le sue vittime fra le calli durante il Carnevale;
Marcantonio Brandolini, l’abate avvelenatore;
Paolo Orgiano, lo stupratore di Vicenza dal “terribil vizio”;
i conti Giusti di Verona ed il rapimento della bella Angela Lonardi;
il conte Lucio della Torre, mandante di vari assassini, fra cui quello della moglie a Noale.